Fotobiostimolazione laser sistemica
- Con la luce ti puoi curare: la terapia fotodinamica è una realtà consolidata.
- La malattia parodontale è una patologia multifattoriale sistemica.
Per intervenire nella cura della malattia parodontale usiamo tecniche tradizionali chirurgiche ed usiamo anche tecnologie innovative non chirurgiche come la laser-terapia endovena a bassa potenza (LLLT Weber Medical): riossigenando e nutrendo il sangue in modo sistemico riusciamo ad aumentare le capacità cicatriziali e le performance di rigenerazione tissutale.
Il laser a bassa potenza (Low Level Laser Therapy) ha effetto fotochimico.
La laser terapia endovena a bassa potenza è una tecnica terapeutica che, agendo sul sangue, induce effetti terapeutici sistemici, soprattutto in termini di circolazione, respirazione, metabolismo.
Un particolare sistema brevettato dalla tedesca “Weber Medical Gmbh” consente l’inserimento di una speciale fibra ottica (biocompatibile, sterile, monouso) direttamente all’interno di una vena.
Il dispositivo permette di effettuare una vera e propria “infusione di fotoni”.
Il meccanismo attraverso il quale l’energia fotonica somministrata raggiunge le particolari cellule degli organi coinvolge fondamentalmente tre vie:
- trasferimento delle informazioni tramite biofotoni;
- trasporto di energia attraverso altre vie metaboliche con l’incremento della produzione di “ATP”;
- coinvolgimento dei mitocondri.
Vi sono tantissimi studi scientifici pubblicati dagli anni 80 ad oggi che confermano gli effetti biochimici e metabolici che l’infusione di fotoni crea all’interno del corpo umano.
A livello molecolare la luce laser a bassa potenza non induce effetti termici, non scalda. La luce laser esplica la sua azione attraverso una interazione fotochimica.
Le molecole irradiate riescono a “reagire chimicamente” perché sono “fotosensibili” e raggiunte da un opportuno stimolo luminoso sono “attivate” e viene incrementata la velocità delle reazioni chimiche in cui normalmente sono coinvolte.
Ad esempio, l’emoglobina (la proteina che si trova nei globuli rossi) quando viene esposta a precise lunghezze d’onda, viene “attivata” ottenendo un miglioramento della sua funzione di trasporto dell’ossigeno ai tessuti.
Ogni molecola fotosensibile risponde ad una precisa frequenza; pertanto, a seconda del tipo di lunghezza d’onda utilizzata, si può agire su processi biochimici e metabolici diversi.
Disponiamo delle seguenti lunghezze d’onda:
- laser rosso a 635 nm
- laser verde a 532 nm
- laser rosso a 658 nm
- laser blu a 405 nm
- laser blu a 447 nm
- laser giallo a 589 nm
Ogni lunghezza d’onda produce effetti terapeutici diversi e complementari fra loro.
La possibilità di agire a livello SISTEMICO, andando a regolarizzare numerose funzioni dell’organismo, rende tale terapia applicabile in tutti i settori della medicina.
Inoltre, poiché questa tecnica migliora la microcircolazione e attiva la capacità detossificante dell’organismo, i farmaci vengono diffusi meglio a livello dei tessuti bersaglio e il loro metabolismo viene potenziato (dunque minori effetti collaterali e minori interazioni).
Effetti delle infusioni laser:
In letteratura sono riportati numerosissimi effetti:
- effetto antinfiammatorio: riduzione della infiammazione sia in vitro che in vivo;
- vasodilatazione: ottenuta anche in distretti anatomici lontani dopo stimolazione endovascolare;
- aumento dei processi ossidativi senza aumento dei radicali liberi: effetto osservato in vitro in molti sistemi cellulari;
- aumento dell’ossigenazione: sia in vitro che in vivo è stato dimostrato un aumento dell’ossigenazione cellulare e tissutale; il laser in vena è in grado di incrementare la saturazione di ossigeno e la percentuale di ossigeno nei tessuti;
- miglioramento della capacità adattiva della membrana degli elettrociti: numerosi studi hanno riscontrato questo importantissimo effetto, probabilmente alla base dell’aumentata microcircolazione;
- miglioramento dei parametri omotologici;
- piastrine: il rosso e l’infrarosso mostrano proprietà antiaggreganti sia in vitro che in vivo;
- sintesi dell’ATP: in vitro è stato dimostrato un aumento di ATP sia immediato (attivazione dell’ATP sintetasi), sia ritardato (aumento dei catabolismi cellulari);
- depolarizzazione della membrana neuronale;
- limitazione del danni da radiazioni ionizzanti;
- aumento del potenziale di membrana del mitocondrio;
- aumento del rapporto ADP/ATP: maggior consumo ATP
- regolazione del metabolismo delle purine;
- incremento dei leucociti circolanti;
- effetto antibatterico: molto studi mostrano come il blu abbia un forte potere antibatterico, particolarmente nei confronti del Propionibacturium Acnes; nella maggior parte degli studi, circa l’85% dei pazienti mostra una riduzione delle lesioni acneiche superiore al 50%; nel 20% circa dei casi, si raggiunge l’eradicazione completa della malattia. A 3 mesi dall’ultima seduta di trattamento, il 70-80% dei pazienti mantiene i benefici ottenuti; il tasso di inefficacia mostrato è intorno al 15-20%.
La terapia laser viene utilizzato con successo nel trattamento delle ferite “difficili”, ischemiche, infette ed in qualunque tipo di danno ai tessuti molli. È per questi motivi che viene usata nel nostro Studio con successo per il trattamento della malattia parodontale.
Questa terapia innovativa crea fondamentalmente i seguenti vantaggi biochimici:
- aumento dell’ossigenazione del sangue e dei tessuti;
- miglioramento del microcircolo e della circolazione del sangue;
- aumento dei processi di riparazione dell’endotelio danneggiato;
- accelerazione dei processi di guarigione del tessuto connettivale ed epiteliale;
- riduzione dei processi infiammatori ed infettivi;
- aumento della resistenza fisica e del benessere;
- riparazione del DNA con contrasto dell’invecchiamento cellulare.
La terapia laser endovena a bassa potenza trova applicazione in molti campi medici:
- malattie cerebro-vascolari: ictus, ischemia cerebrale cronica;
- malattie cardio-vascolari: cardiopatia ischemica, ipertensione arteriosa, arteriopatie obliteranti;
- malattie polmonari: asma, bronchite cronica, enfisema;
- malattie autoimmunitarie: artrite reumatoide;
- malattie gastrointestinali: pancreatite cronica, ulcera peptica;
- malattie endocrine: diabete mellito;
- malattie su base allergica;
- malattie infettive: epatiti, stato settico;
- malattie neurologiche: sclerosi multipla;
- malattie oftalmologiche: retinopatie;
- trattamento delle ferite “difficili” ischemiche o infette;
- in qualunque tipo di danno dei tessuti molli;
- in chirurgia: riduce i tempi di degenza e riduce l’insorgenza di complicanze post-operatorie;
- in medicina dello sport.